è grave in ospedale- Corriere.it

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Qui, questa notte, il 42enne genovese è stato nuovamente pestato a sangue. Di più: «torturato», si legge in una nota dei sindacati di polizia penitenziaria Sappe e Uilpa. Secondo quanto riportato due detenuti di nazionalità marocchina lo hanno tenuto in ostaggio. «Torturandolo per ore, fino quasi a ucciderlo», afferma Vincenzo Tristaino, segretario del Sappe per la Liguria. Mentre un quarto detenuto, italiano, veniva minacciato e chiuso in bagno per non intervenire.

Tutto è avvenuto – secondo quanto denunciato dal Sappe – nel reparto dove sono ospitati i detenuti cosiddetti protetti. Scagni è stato ricoverato con ferite da arma da taglio e contusioni su tutto il corpo. I sindacati dicono che «gli artefici del sequestro di persona e delle lesioni gravi, erano alterati dall’abuso di farmaci e alcolici preparati artigianalmente in cella macerando la frutta».


Alberto e Alice Scagni

I due detenuti autori del pestaggio hanno anche distrutto la cella. Anche Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa conferma l’aggressione, parlando di «brutale omicidio sventato».

A evitare un possibile omicidio è stato l’intervento degli agenti, coordinati dal vicecomandante sul posto, che hanno dovuto utilizzare caschi e scudi per farsi strada tra la ressa scoppiata.

A ottobre, nel carcere di Marassi, Scagni era stato picchiato dal compagno di Cella. L’uomo aveva preso Scagni a pugni procurandogli varie lesioni. Secondo quanto emerso, aveva letto su un articolo di giornale che era in prigione per avere ucciso la sorella e questo era stato il motivo che lo aveva portato ad aggredirlo.

I fatti di questa notte sembrerebbero legati a un’azione legata all’abuso di sostanze e alcool; non è escluso per che i due detenuti conoscessero il motivo di detenzione di Alberto Scagni.



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www.corriere.it
2023-11-23 10:30:00 ,

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